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Il Sistema Combat è una disciplina di autodifesa rivolta a chiunque.
Quindi, anche le donne e i bambini possono decidere di iscriversi ad un corso di Sistema Combat, soprattutto considerando i costanti fatti di cronaca che ci ricordano in che mondo minaccioso viviamo.
Nei nostri corsi alle allieve, prima ancora di insegnare la difesa personale, spieghiamo quale debba essere l'adeguato atteggiamento mentale da assumere in caso di pericolo, insegnamo loro a essere determinate e a reagire, affinché non siano vittime degli eventi.
Questo atteggiamento ovviamente vale per ogni allievo, ma una donna per motivi di predisposizione naturale farà più fatica a tirare fuori l'aggressività, più congeniale al regno maschile. Una donna deve impiegare più energia e più grinta, rispetto ad uomo, affinché possa imparare le tecniche base e applicarle efficacemente in caso di una minaccia.
Ma il ruolo dei nostri validi istruttori è proprio questo, studiare l'allievo e le sue doti personali e lavorare su quelle. L'impegno e la determinazione sono le uniche cose che vengono richieste come requisito per imparare il Combat, il resto verrà naturale e semplice, fidatevi!
Nel Combat insegniamo a non sottovalutare mai un pericolo, la difesa personale che insegniamo mira ad evitare o ridurre le conseguenze di un'aggressione, pertanto qualora non fosse possibile scappare dovremmo inizialmente tentare di adottare una postura rassicurante, cioè una posizione e un comportamento che non stimoli in chi abbiamo difronte nervosismo, peggiorando la stuazione.
L'atteggiamento sarà quello di alzare le mani in posizione di resa almeno per tentare di evitare lo scontro, ma facendo questo, vista la situazione allarmante, cercheremo (senza farci notare) di assumere la posizione di guardia base, uno dei due piedi leggermente più avanti rispetto all'altro, gambe appena piegate e le braccia (se pur in posizione di resa) saranno adese al corpo a protezione della nostra parte alta.

Spesso una reazione pronta e decisa, come urlare, chiedere aiuto, dimenarsi, confonde l'aggressore e ci permette di fuggire.
Se questo tentativo fallisse allora bisognerà essere pronti a difendersi e per essere efficaci bisognerà colpire l'aggressore in punti sensibili, quali occhi, gola, organi genitali.
Per fare questo bisognerà ricorrere a tutta la propria determinazione, alla prontezza di riflessi che saranno necessari per farci intuire quale sia il momento giusto per affondare i colpi decisivi.
Alle allieve si insegna anche a colpire l'aggressore aiutandosi con oggetti di "fortuna" in proprio possesso, ad esempio una penna, una chiave, un fermaglio per capelli o come nelle immagini un cellulare, oggetti che diventeranno vere e proprie armi pericolose.

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Ovviamente, come per ogni tecnica del Combat, vista la pericolosità delle mosse applicate e la delicatezza dei punti colpiti, è necessario effettuare queste tecniche solo e esclusivamente quando la nostra vita fosse davvero in pericolo, per non incorrere in eventuali provvedimenti penali e in rimorsi morali.
Questo concetto è ribadito anche durante i nostri corsi, dove le tecniche vengono provate in modo reale, ma bloccandosi prima di colpire e danneggiare il compagno di allenamento e comunque le tecniche vengono eseguite solo sotto la supervisione dei nostri istruttori qualificati.
Infine, tornando all'aspetto psicologico ricordate che la vera potenza che porta a reagire è la forza mentale. Questa forza ci permetterà di "caricarci" e di utilizzare le nostre capacità fisiche per affrontare un'aggressione, trasformando la nostra paura in energia positiva, ci permetterà di contrattaccare istantaneamente ed efficacemente, evitando così di immobilizzarci perché presi dal panico.
Ecco perché i nostri corsi vengono effettuati sotto grande stress, in tal modo alleniamo il cervello ad essere reattivo ad ogni stimolo negativo, ci abituiamo ad affrontare situazioni di crisi. Questo nel momento del pericolo ci troverà pronti, non saranno sensazioni per noi nuove, saremo in grado di gestire la tensione, quindi, in grado di formulare una risposta incisiva all'aggressione in atto.
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Inoltre, nei nostri corsi di antiaggressione femminile insegnamo la difesa fisica a terra, insegniamo a sferrare calci nelle varie parti del corpo dell'aggressore e a muoversi con agilità per aprirsi un varco per la fuga. Gli allenamenti a terra consentono alle allieve di acquisizione una buona familiarità con il movimento al suolo, che risulterà fondamentale, qualora accadesse, per sapersi togliere di dosso l'aggressore e spostarsi rapidamente verso una via di salvezza.
Questo tipo di allenamento rientra nel delicato e apposito programma di tecniche antistupro, dove i nostri istruttori qualificati insegnano come reagire e come rovesciare la situazione a proprio vantaggio qualora ci avessero trascinato a terra.
 
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Non vengono insegnati né pugni né calci coreografici, ma tecniche valide e facili da apprendere, infatti ogni nostra allieva sarà in grado, fin dalle prime lezioni, di eseguire alcuni colpi in maniera efficace.
Durante il corso, le allieve non provano mai le tecniche tra di loro, ma esclusivamente con gli istruttori o con gli assistenti istruttori, i quali indossando delle particolari protezioni permettono alle allieve di sferrare i colpi a piena potenza e con pieno contatto. In questo modo imparano a misurarsi con un avversario di forza fisica superiore, vivendo in tal modo una situazione realistica.

Nel corso di livello avanzato si affrontano temi più complessi come situazioni con più aggressori, minaccia con arma da taglio, simulazioni di livelli di difficoltà maggiori, come ad esempio liberarsi da prese forti, come la presa ai fianchi, presa ai polsi, alla gola, ai capelli.
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La violenza sulle donne è una realtà che crea sempre più vittime, lo scopo del Sistema Combat è quello di aiutare ogni donna a difendersi da questa minaccia.

Con questa poesia, scelta con grande emozione, noi della A.S.D. Sistema Combat vogliamo rendere omaggio a tutte le donne del mondo.
Sono parole nate dal cuore di una donna fuori dal comune, straordinaria e speciale, una tra le donne più famose al mondo, un premio Nobel per la Pace, una Donna che ha donato la propria vita per gli altri.
Nella sua infinità bontà e umiltà si riconosceva in ogni Donna, al di là della razza, dell’ideologia, dello stato sociale.

 

 



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La difesa da armi da fuoco è una parte del programma del Sistema Combat molto delicata e importante.
Come per la difesa da coltello quella da armi da fuoco segue precisi livelli di apprendimento, molto delicati, approfonditi e mirati. Il motivo è rappresentato dalla pericolosità di un attacco messo in atto con uno di questi strumenti micidiali.
La realtà è quella che di fronte ad un’arma da fuoco, puntata addosso ad un paio di metri di distanza, è praticamente impossibile difendersi.

L’unica possibilità è quella di proteggere con gli arti i punti vitali del nostro corpo, in modo che in caso di esplosione del colpo l’arto messo a protezione, impedisca o freni l’impatto dirompente della pallottola sui punti vitali, anche se purtroppo un grosso calibro penetrerebbe il bersaglio comunque. L'alternativa è quella di muoverci velocemente in diverse direzioni in modo da confondere la mira dell’aggressore e nel contempo trovare un adeguato riparo.
Il secondo elemento è che in molti corsi di sopravvivenza, diversi dai nostri, durante gli addestramenti non viene mai tenuto conto e analizzato il problema del dito sul grilletto di un'arma da fuoco.
Assistendo a uno di quei corsi si potrà notare che, durante gli allenamenti con armi da fuoco, l'indice della mano dell'allievo viene fatto appoggiare giustamente sul corpo dell’arma, onde evitare lussazioni alle dita .
Ma nella realtà è ben altra cosa, abbiamo di fronte un individuo senza scrupoli ed è molto facile che il nostro aggressore abbia il dito sul grilletto. Pertanto qualsiasi azione, anche la più veloce possibilie, non sarà mai tanto rapida come quella di chi tira il grilletto per sparare.
Terzo elemento è che durante le fasi di disarmo non viene mai considerata la posizione che la volata dell’arma assume quando il difensore opera un disarmo. Il più delle volte la volata intercetta parti del corpo del difensore o terzi estranei all’azione.
 
Se l'agressione a mano armata avviene da vicino le cose cambiano un poco e ci sono tecniche del Combat precise, nel nostro Sistema di difesa vengono valutate tutte le eventualità  e si agisce sull'arma sempre a due mani, salvo casi particolari.
La presa che viene adottata per operare il disarmo è definita presa inversa, in quanto si agisce sulla canna e simultaneamente sul retro dell’arma onde impedire il caricamento del carrello e quindi la sua escursione e l’inceppamento dell’arma stessa.
Inoltre la volata dell’arma viene tenuta rigorosamente in basso onde evitare che il colpo vada ad incidere su linee intermedie o alte, ma si preferisce che il colpo vada ad incidere sul terreno in quanto è il male minore rispetto a qualsiasi altra soluzione. Anche in questo contesto viene cioè applicato il principio delle priorità.

Foto : dettaglio della presa inversa
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La presa doppia sull’arma garantisce il controllo della stessa ; il peso del corpo proiettato in avanti determina squlibrio e incapacitazione del braccio armato.

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Difesa da minaccia frontale alla testa.

Rispetto al movimento classico che prevede presa su polso e canna e allontanamento del corpo, si preferisce invece chiudere la distanza e scaraventare l’arma sul viso dell’aggressore.


Movimento di anticipazione e chiusura della distanza con attacco al viso.
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Foto : dettaglio della presa di arma puntata alla testa
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Quindi, nonostante la complessità di tale difesa, il Sistema Combat è in grado, grazie all'esperienza del Maestro fondatore sul campo, di trasmettere possibili soluzioni per uscire da un attacco così grave.
Oltre al corso base la nostra Associazione fornisce corsi specializzati rivolti a professionisti o a coloro che vogliano approfondire a livello tecnico tale preparazione. In questi casi oltre a seguire un corso di tipo operativo gli allievi avranno la possibilità di partecipare ad allenamenti all'aperto, dove verranno ricostruite scene di attentati reali.
Inoltre, la Sistema Combat mette a disposizione degli allievi motivati e preparati incofutabili professionisti per poter organizzare incontri al poligono di Tiro.
 
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Con questo termine (che in latino significa letteralmente "piano estremo" o "ultimo rimedio") viene normalmente intesa l'ultima possibilità per trovare una via di salvezza.
In pratica qualora ogni possibile tentativo messo in atto non abbia dato i risultati sperati a questo punto si è costretti a tentare il tutto per tutto, "l'estremo rimedio".
Nel Combat, oltre al significato su esteso, per extema ratio si intende l’atteggiamento mentale che si deve acquisire quando si combatte per sopravvivere, essere cioè pronti a tutto, compresa la sopportazione al dolore sia fisico sia psicologico.
Le tattiche del Combat applicano questi principi e lo scopo finale è quello di utilizzare tecniche che devono funzionare sempre, anche se non sono perfette nella loro esecuzione.
Ad esempio se siamo feriti ad un arto o comunque impossibilitati ad usarlo o se il nostro senso della vista o dell'equilibrio risultassero alterati dobbiamo lo stesso imporci di agire. Un esempio di tecnica estrema è l'impiego dei morsi. Utilizzata, soprattutto, come difesa nell'antiagressione femminile.

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Il primo punto da tenere sempre ben presente è: NON SOTTOVALUTATE MAI UN UOMO ARMATO DI COLTELLO.
Escluse le armi da fuoco non esiste arma, a corta distanza, più letale.
Sin dai tempi antichissimi gli uomini forgiavano il proprio coltello da combattimento e sviluppavano e affinavano le tecniche di utilizzo di tale arma affinché divenissero risolutive in caso di lotta.
In alcune culture popolari possedere un coltello è segno di virilità e potere; per alcune etnie avere sempre con sé un coltello denota l'appartenenza a "bande" o "clan" importanti.

Un professionista addestrato all'uso del coltello è una figura pericolosissima, risulterà difficile affrontarlo senza procurarsi delle ferite, l'unica difesa potrà essere quella di tentare la fuga o se fossimo in possesso di un'arma da fuoco potremmo, mantenendoci a debita distanza dall'avversario, tentare di farlo desistere impugnando l'arma. MA A QUESTO PROPOSITO RICORDATE SEMPRE CHE NON SI ESTRAE MAI UN'ARMA DA FUOCO SE NON SI È PRONTI A SPARARE.
Oltre ai combattenti veri e propri bisogna ricordare che le strade sono piene di piccoli delinquenti che non esiterebbero a usare una lama contro qualcuno.
Purtroppo procurarsi un coltello è facile, ed ecco che il malintenzionato (anche senza una specifica preparazione marziale nell’uso di quest’arma) potrebbe diventare una minaccia credibile e letale.
Imbattendosi in vari corsi tradizionali di lotta e difesa con il coltello una persona potrà diventare abile nel maneggio del coltello e nel suo utilizzo, ma rimarrà sempre l'apprendimento di una tecnica simulata.
Noi del Sistema Combat affidiamo l'addestramento a validi professionisti, i quali spiegano e insegnano seriamente l'arte del Knife Combat, durante i corsi illustrano con chiarezza anche quali siano gli errori più comuni nell'uso di un coltello e sensibilizzano l'allievo sulla pericolisità di un combattimento di questo genere. Nonostante durante i nostri corsi si utilizzino "simulacri" facciamo in modo che l'allievo prenda seriamente in considerazione l'arma che inpugna anche se sprovvista di lama tagliente. Anche se trattasi di allenamento in palestra rimane una cosa seria e riconducibile alla realtà.
I nostri corsi prevedono degli step precisi e l'allievo viene seguito da vicino con allenamenti costanti fatti sotto stress psico fisico, cerchiamo  di ricreare il più possibile la sensazione di paura che potrebbe presentarsi di fronte ad un vero avversario armato di una lama. Rendiamo le situazioni di allenamento le più reali possibili, lavoriamo tenendo sempre bene a mente che la strada non è la palestra, un concetto fondamentale per non dimenticare che una minaccia, apparentemente sotto controllo, potrebbe diventare mortale.
Difendersi da un attacco da armi bianche richiede una prontezza di riflessi e una decisione nei movimenti non comuni. Il Combat incentiva e stimola questi lati personali, queste doti possono essere innate in certe persone, ma nella maggior parte degli uomini vanno sviluppate con allenamenti costanti diretti da istruttori altamente qualificati.
La preparazione al combattimento con il coltello è una questione anche di coraggio personale, potremmo essere costretti a combattere contro un'arma da taglio a mani nude e la possibilità di procurarci un taglio profondo sicuramente spaventa chiunque. La realtà è che almeno una ferita potremmo subirla, difficilmente in uno scontro con il coltello riusciremo a non avere neppure un graffio, a meno di trovarsi di fronte ad un avversario sprovveduto nell'uso nell'arma, ma anche in quest'ultimo caso non bisogna sottovalutare la situazione.
L’abilità starà nel cercare di evitare che l'aggressore ci colpisca in punti vitali e più vulnerabili del nostro corpo,in questi casi la migliore difesa è rappresentata dalla distanza. L’utilizzo di qualsiasi oggetto contundente o qualsiasi oggetto che possa fungere da scudo, ad esempio brandire una sedia a nostra protezione, rappresenta una scelta consigliabile.
Se non esistono alternative e non abbiamo vie di fughe e siamo costretti a dover affrontare il soggetto armato di coltello la difesa è univoca sia in caso di minaccia statica sia in caso di attacco in movimento, questo per consentire alla nostra mente di applicare un concetto univoco in ogni condizione in cui ci troviamo.
La difesa a due mani è preferibile in quanto la presa sul polso risulterà più salda e forte; la chiusura dell’escursione del braccio sul corpo come si denota dalle foto impedisce qualsiasi movimento dell’arto armato e determina la possibile lussazione del polso o del gomito.
Le foto mostrano in maniera eloquente questo concetto.

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Si nota come il contrattacco avvenga con tutto il corpo in avanzamento e la testata rappresenta, come il colpo di ginocchio all’inguine o la gomitata, un'utile arma naturale per debilitare l’attaccante.
Nel fare questo bisogna sempre tenere a mente un concetto importante, cioè la protezione della nostra zona centrale, l'esperienza nei combattimenti dimostra che se per l'avversario è impossibile raggiungere direttamente la nostra linea centrale il nostro intero corpo è automaticamente difeso dai suoi colpi.
 
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Qui di seguito alcuno dettagli sulla presa a due mani su braccio armato di coltello.

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Il principio di "rompere l'equilibrio" all'avversario è importantissimo. Consiste nel chiudere la distanza tra noi e l'eventuale aggressore e utilizzando "l'effetto a sorpresa" coglierlo di sorpresa, distruggendo così sia la sua sicurezza di sopraffarci sia le sue basi fisiche d'appoggio. Una reazione di questo genere genererà nell'avversario confusione mentale e instabilità fisica. Anticipare il suo attacco avanzando con tutto il nostro corpo, la nostra forza e la nostra determinazione emotiva ci permetterà di avere un vantaggio rispetto a lui. Considerate che anche una persona minuta se si scaraventa di potenza contro un bersaglio diventa un vero e proprio fattore neutralizzante.
Così facendo lo andremo a disturbare nella sua, quasi certa, ritirata e protezione dei suoi arti, in questo modo rispondiamo all'attacco e non gli consentiamo di repliccare un'azione offensiva, utilizzando una visione cruenta il concetto è quello andare a spaccare qualsiasi parte del corpo del nostro nemico prima che lui lo faccia a noi.

Nel fare questo bisogna sempre tenere a mente un concetto fondamentale, la protezione della nostra zona centrale, che è una delle basi dell'allenamento nel combattimento. infatti, l'esperienza ha dimostrato che se per l'avversario è impossibile raggiungere direttamente la nostra linea centrale il nostro intero corpo è difeso dai suoi colpi.
Dunque i nostri movimenti sia di attacco sia di assorbimento  devono essere fatti in modo da proteggere sempre la linea centrale del nostro corpo.
Inoltre, tutti i punti vulnerabili del corpo si trovano su tale linea ed è per questo che tale linea deve essere assolutamente protetta.
Anche la posizione di guardia che il  Sistema Combat insegna a mantenere ha lo scopo di proteggere questa zona.
Sia le braccia sia le gambe quando si attacca con un pugno sagittale saranno sempre posizionate sia in difesa sia in attacco. Se una mano sferra un pugno l'altra sarà in protezione del volto e le gambe saranno  in posizione corretta per proteggere il nostro corpo.

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Esempio di utilizzo di tutto il corpo della vittima per far perdere l'equilibrio all'aggressore e svincolarsi contemporaneamente dalla sua presa.

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